
Pianificazione: cosa ho imparato da Your Best Year 2018
Negli ultimi mesi del 2017 ho iniziato a focalizzare quello che volevo succedesse nella mia vita nel 2018. Sapevo che il raggiungimento dei miei obiettivi doveva passare da una buona, anzi direi ottima, pianificazione. E così ho deciso di dedicarci del tempo – tanto – e dello studio.
In questo articolo vi racconto di come ho organizzato la mia pianificazione per il prossimo anno, gli strumenti che ho utilizzato e le letture che ho fatto. In particolare vi parlerò di Your Best Year 2018 di Lisa Jacobs (io ho acquistato la business edition) e delle cose che ho imparato da questo workbook.
Trovare la propria motivazione
Penso che la prima pre-condizione necessaria per riuscire a pianificare correttamente i propri obiettivi (e poi raggiungerli) sia di avere una forte motivazione. Sembra banale, ma spesso stiliamo lunghe liste di cose da fare, buoni propositi e progetti, senza che dietro ci sia una spinta, un desiderio reale. A volte lo facciamo solo perché ci sembra giusto farlo. In questo caso il fallimento è quasi garantito.
A un certo punto del 2017 ho capito cosa volevo fare in futuro per quanto riguarda il mio business. Ora, non che fino ad adesso mi sia seduta ad aspettare che le cose accadessero, ma per un po’ di tempo ho impostato la mia attività in “velocità da crociera”. Insomma, a un ritmo costante, senza troppi sconvolgimenti, nessun picco in alto (e neanche in basso). Poi ho capito che volevo dare una spinta all’acceleratore, e che questo era possibile solo pianificando le mie mosse e i miei progetti nei minimi dettagli. Prendere questa decisione è stato più facile anche perché finalmente ho avuto il coraggio di ammettere quale era la mia vision. Era dentro di me, solo che non me la sentivo di dirla ad alta voce. Una volta che l’ho fatto, l’orizzonte futuro a cui voglio puntare era lì, davanti a me, e tutto è stato più facile. Ora riesco a scegliere i progetti da seguire domandandomi semplicemente se sono coerenti con la mia vision. Se non lo sono è molto più facile abbandonarli senza rimpianti o sensi di colpa.
Un suggerimento sulla motivazione
La motivazione deve essere vostra, e vi assicuro che è un carburante potentissimo. Io ho studiato e pianificato tra il 23 dicembre e il 7 gennaio; la sera, la notte, la mattina, ogni volta che me ne veniva voglia. Il primo gennaio mi sono svegliata e la prima cosa che ho fatto è stata prendere in mano Your Best Year 2018 e studiare. Non per fare una foto a effetto sui social, ma perché era quello che VOLEVO FARE. Ci sono persone che si alzano la mattina alle 6 per meditare o andare in palestra. E che non mi fanno venire nessuna ansia da prestazione, semplicemente perché io quelle cose non le voglio fare! Ognuno di noi sa che cosa vuole e dove cercare la motivazione.
Cosa ho imparato da Your Best Year 2018
Sicuramente il coaching e studiare Time Management mi ha aiutata a trovare un sistema efficace per pianificare i miei obiettivi. Ma quest’anno ho voluto aggiungere ai miei consueti strumenti di pianificazione un libro che mi è stato consigliato da Silvia Lanfranchi (La social media biondina), e che ho acquistato “a scatola chiusa”. Premetto che quando l’ho ricevuto da Amazon ho pensato di aver fatto una cazzata. Fortunatamente ho superato il momento di spavento iniziale (è un libro bello tosto, pieno di esercizi, non solo di teoria), e mi ci sono buttata a capofitto munita di penna ed evidenziatore.
Di seguito sintetizzo i concetti che più mi hanno colpita durante questa lettura. Alcune cose le sapevo, ma vederle nero su bianco mi ha fatto un certo effetto.
1. Le vostre ore lavorative devono essere finalizzate a due cose (e due soltanto): crescita o fatturato – quando pianificate le azioni che volete intraprendere per far crescere il vostro business domandatevi sempre se porteranno più soldi nel vostro conto corrente o più iscrizioni alla vostra newsletter (o ai vostri social ecc…). Se la risposta è sì, fatelo. Se no è qualcosa che probabilmente vi farà perdere tempo. Attenzione: stiamo parlato di business e di ore lavorative. Quello che fate nel tempo libero può invece non portare a nulla di tutto ciò, e va benissimo così. Quando fate la vostra to-do list lavorativa, chiedetevi sempre se un compito che vi siete prefissati porta crescita o fatturato. E a seconda della risposta inseritelo o no nelle cose da fare. Vi sembra cinico? Non lo è.
2. Se non avete ancora raggiunto il successo a cui dite di ambire, il colpevole è il vostro “comfort” – se siete insoddisfatti di ciò che avete o di quello che fate, provate a pensare a quali scelte di comodo avete fatto in passato. Superare gli ostacoli, prendere decisioni difficili, raggiungere obiettivi ambiziosi non è impossibile. E’ solo difficile. Ma sopravviverete.
3. Ogni volta che fissate un obiettivo ambizioso fissate anche una ricompensa ridicolmente grandiosa – è difficile trovare la motivazione a mettere da parte dei soldi ogni mese solo pensando al fantastico piano pensionistico a cui potremmo contribuire con i nostri risparmi… (a meno che non siate persone che si esaltano per cose così). Grandi obiettivi richiedono grandi ricompense. Perché il desidero che viene da una grande emozione innesca sempre una grande motivazione. Dopo l’eccitazione iniziale di quando fissiamo i nostri obiettivi, ci vuole una fiamma che continui ad ardere e ci mostri il cammino. Questa fiamma può essere anche la ricompensa che ci aspetta alla fine della strada.
4. Oltre a pianificare quando fare le cose, pianificate anche quando NON farle – ci conosciamo. Sappiamo se ci sono momenti della giornata, della settimana, o dell’anno in cui abbiamo cali di energia o di motivazione. Semplicemente non pianifichiamo di fare cose importanti in quei momenti! Non sopravvalutate quello che potete fare in un giorno, una settimana, un mese o un anno. L’energia il 1° gennaio è alle stelle: per quello siamo tutti intenti a pianificare cose da fare e buoni propositi. Ma questa energia non dura, e dobbiamo saper gestire il carburante per un anno intero, per non rischiare di rimanere a secco sul più bello.
5. Domandatevi sempre: che persona devo diventare per attrarre ciò che voglio? – questo suggerimento ha a che fare la legge dell’attrazione. Se avete fiducia nelle vostre possibilità potete raggiungere grandi risultati. Se siete i primi a dubitare di voi stessi, state sicuri che non arriverete molto lontano. Per attrarre i clienti che desiderate, che tipo di imprenditore o freelance dovete essere? Comportatevi come se lo foste già. Idem per tutti gli altri ambiti della vostra vita.
Un suggerimento in più
Non sovraccaricatevi di strumenti. Ce ne sono tantissimi. Molti sono davvero validi. Ma farli tutti insieme rischia di diventare troppo pesante e di spostare l’attenzione dai vostri progetti alle millemila riflessioni che potete farci intorno. Quest’anno io mi sono concentrata sul libro di Lisa Jacobs, nei due anni precedenti facevo la mia pianificazione con Unravel your year di Susannah Conway. Lo ritengo ancora un ottimo metodo, ma quest’anno volevo sperimentare qualcosa di nuovo. Programmare non è facile, se poi ci sovraccarichiamo di studio rischiamo di non partire mai a realizzare ciò che desideriamo.
Pianificazione: questione di tempo e strumenti giusti
Concludo questo post con altre due cose che ho imparato sulla pianificazione. Prima di tutto prendetevi il tempo per farlo. Il tempo per pianificare non è mai sprecato, e vi renderà le cose più facili in seguito.
Dotatevi anche degli strumenti giusti, che vi permettano di pianificare avendo sempre davanti agli occhi il quadro generale. Quest’anno ho iniziato il mio processo di pianificazione appiccicando a una parete del mio studio una miriade di post it con tutte le idee che mi veniva in mente. Ogni volta che ci passavo davanti aggiungevo qualcosa. Senza pensarci troppo, senza censurarmi, senza dirmi “no, questa cosa è troppo difficile (o costosa, o impossibile)”. In questa fase ho permesso a tutte le idee di avere un posto sul mio muro.
Poi sono passata alla selezione delle cose che volevo veramente fare. Non quelle che ritenevo alla mia portata. Ma quelle che mi emozionavano, mi portavano dove volevo arrivare, mi sfidavano. Quelle sono entrate a far parte della mia to-do list per il 2018.
Infine ho pianificato partendo dal macro al micro: prima a livello annuale, poi mensile e infine settimanale. Ora ho a disposizione una mappa chiarissima, che posso consultare ogni volta che ho bisogno di capire cosa fare e che mi permette anche di scrivere le mie to-do list quotidiane.