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      Pianificare non basta

      pianificare e monitorare

      Pianificare non basta

      Venerdì scorso sono stata ospite di una delle celebri colazioni di Valeria Farina. Eventi in cui si parla di business (ma non solo) con altre professioniste e ci si confronta sulla professione sorseggiando un americano una tisana e assaggiando i dolci preparati con cura da Valeria. Venerdì c’era la torta al cioccolato e c’ero io a parlare di pianificazione e monitoraggio.

      È probabile che verso la fine del 2019 tu abbia iniziato a pensare agli obiettivi da realizzare nel 2020. Se sei stato davvero bravo hai pianificato i lanci da fare nel corso dell’anno, il calendario editoriale del blog e magari anche dei tuoi social. E adesso che siamo all’inizio di febbraio, mi sai dire che cosa è successo nel frattempo? Ti sei fermato un attimo a ragionare su quello che è successo a gennaio, su quanto ti sei avvicinato ai tuoi obiettivi, su quello che è andato bene e quello che invece va sistemato?

      Quando facciamo pianificazione spesso ci dimentichiamo di una componente fondamentale del processo di organizzazione del nostro business: il monitoraggio. Cioè, pianifichiamo strategie e obiettivi, ma poi nella maggior parte dei casi lasciamo che vadano avanti con il pilota automatico, senza fermarci seriamente a fare il punto della situazione.

      La scorsa settimana ti ho parlato dell’importanza di sognare e pianificare a lungo termine, e oggi voglio aggiungere un altro tassello, proponendoti alcune delle riflessioni uscite dal workshop che ho tenuto venerdì a colazione da Valeria.

      Pianificare non basta

      Nell’ultimo anno mi sono imbattuta spesso in professionisti che erano in affanno perché non stavano raggiungendo gli obiettivi di fatturato che si erano dati. Il problema è che questa consapevolezza era arrivata a giugno, o addirittura a novembre, e recuperare sembrava impossibile.

      Pianificare non basta, bisogna anche capire come stanno andando le cose. Se non ci fermiamo almeno una volta al mese per fare il punto della situazione sul nostro business, rischiamo di perdere la cognizione del tempo, e di arrivare a capire che le nostre strategie non stanno funzionando quando ormai è troppo tardi. O quando recuperare è davvero difficile e faticoso.

      Il Business Plan è uno strumento che andrebbe consultato ogni giorno, perché ci dice esattamente che cosa dobbiamo fare per arrivare dove vogliamo. Questo documento riassume la natura del nostro business e gli obiettivi che vogliamo raggiungere, e indica anche i passaggi da compiere. Tenerlo sotto controllo quindi è fondamentale per sapere se quello che ci eravamo immaginati si sta verificando, e in particolare ci dice:

      1. se stiamo facendo tutto quello che ci eravamo ripromessi di fare
      2. se quello che stiamo facendo funziona oppure no (e quindi va modificato)

      Non mi stancherò mai di ripeterlo: monitorare l’andamento del proprio business ci permette di verificare che cosa funziona e quindi di capire come replicarlo, o addirittura moltiplicarne i risultati. Quindi va fatto sempre, anche quando le cose vanno bene, il nostro saldo in banca sale e il numero di follower o di clienti cresce. È proprio in quel momento che dobbiamo tenere alta la guardia, per imparare da quello che succede e poter migliorare. Se invece le cose vanno male, il monitoraggio serve a limitare i danni e a mettere tempestivamente in atto delle azioni correttive. Per non arrivare a fine anno frustrati e depressi per non essere riusciti a realizzare i nostri progetti.

      Ogni tanto fatti delle domande scomode

      Come si tiene monitorato il proprio business? Io ti consiglio di farti ogni tanto delle domande scomode. Il Journaling può essere un grande alleato del tuo business, perché ti aiuta a fermarti e a riflettere su quello che sta (o non sta) succedendo. Ecco perciò alcune domande che puoi farti per analizzare l’andamento della tua attività.

      Almeno ogni trimestre prenditi del tempo per controllare quello che sta succedendo e prova a rispondere per iscritto a queste domande:

      • C’è qualcosa che ti mette a disagio del tuo business o che non ti convince del tutto?
      • Che cosa ti stai trattenendo dal fare?
      • In che area del tuo business senti di non avere abbastanza fiducia? (ad esempio potresti non essere convinto di avere abbastanza clienti o follower, o che i tuoi argomenti siano banali, o che la tua proposta di valore sia debole…)

      Questa verifica trimestrale ti serve per guardarti dentro, e far uscire allo scoperto delle convinzioni limitati o degli auto-sabotaggi che magari non stanno facendo crescere il tuo business come vorresti.

      Tieni sotto controllo quello che succede

      Ogni mese invece puoi fermarti e analizzare quello che succede per fare delle riflessioni più specifiche sulla direzione da prendere. Anche in questo caso puoi utilizzare queste domande come traccia:

      • Quali sono le cose migliori successe questo mese?
      • Che cosa hai ottenuto?
      • Chi o cosa ti ha aiutato a ottenerlo?
      • In quale attività hai investito bene il tuo tempo?
      • Quali sono stati i soldi meglio spesi?
      • Hai fatto qualche investimento (di tempo o di denaro) sbagliato? Quale?

      La tua verifica mensile deve comprendere l’analisi di molti altri parametri, ma credo che queste siano le domande giuste da cui partire per tenere sotto controllo quello che succede al tuo business. Se vuoi saperne di più e hai bisogno di un supporto per pianificare e tenere sotto controllo la tua attività, puoi partecipare ai miei workshop oppure mandarmi una mail per una consulenza individuale.

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