
Introversione e Creatività
Nel suo libro How Heredity and Experience Make You Who You Are, Winifred Gallagher scrive che “né E=mc^2 né il Paradiso Perduto sono stati buttati giù da un animale da festa”.
Einstein e Proust sono riconosciuti come introversi e come “geni” nel loro settore. Questo significa che gli introversi sono più creativi degli estroversi? Nì. Entrambe queste tipologie di persone hanno delle caratteristiche peculiari che possono aiutarle a sviluppare la loro creatività. Ma il rapporto tra introversione e creatività sembra avere qualcosa di speciale.
Solitudine e Creatività
Secondo alcuni studi, le reti più creative e immaginative del cervello funzionano meglio quando siamo soli. Questo significa che, per quanto possiamo essere produttivi quando lavoriamo in gruppo, non c’è niente di meglio che lavorare e pensare in solitudine per sprigionare il nostro pensiero creativo. Quando siamo soli, infatti, siamo in grado di impegnarci in ciò che i neuroscienziati chiamano “riflessione interna costruttiva”, uno stato mentale cruciale per la generazione di idee e la creatività. Quando cioè tagliamo fuori il mondo esterno, il nostro cervello è più bravo a fare certe connessioni, a recuperare i ricordi e a elaborare le informazioni.
“La maggior parte degli inventori e degli ingegneri che ho incontrato sono come me: sono timidi e vivono nella loro testa – confessa Steve Wozniak nella sua autobiografia – Sono quasi come artisti. Infatti, i migliori di loro sono artisti. E gli artisti lavorano meglio da soli, dove possono controllare il design di un’invenzione senza un sacco di altre persone che la progettano per il marketing o per qualche altro comitato. Non credo che nulla di veramente rivoluzionario sia stato inventato da un comitato. Se sei quel raro ingegnere che è un inventore e anche un artista, ti darò un consiglio che potrebbe essere difficile da accettare. Questo consiglio è: lavora da solo. Sarai in grado di progettare al meglio prodotti e caratteristiche rivoluzionarie se lavorerai da solo. Non in un comitato. Non in un team”.
Infine Susan Cain, autrice di “Quiet: Il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare” scrive: “C’è una spiegazione meno ovvia ma sorprendentemente potente per il vantaggio creativo degli introversi, una spiegazione da cui tutti possono imparare: gli introversi preferiscono lavorare in modo indipendente e la solitudine può essere un catalizzatore di innovazione. Come l’influente psicologo Hans Eysenck ha osservato una volta, l’introversione concentra la mente sui compiti concreti, e impedisce la dissipazione di energia su questioni non correlate al lavoro”.
Attenzione però: questo non è un inno alla solitudine o alla asocialità! Possiamo essere creativi sia come introversi che come estroversi. L’importante è mettere a frutto i nostri punti di forza e fare attenzione a come spendiamo le nostre energie e a come ci ricarichiamo. Perché il punto è proprio questo: gli introversi hanno modalità di ricarica molto differenti da quelle degli estroversi, e se vogliono sviluppare la loro creatività ne devono tenere conto.
Il superpotere degli introversi: l’ascolto
La creatività è spesso associata a una profonda connessione con il nostro mondo interiore. Più siamo in grado di scavare sotto la superficie, più sarà facile produrre idee e immaginare soluzioni innovative. In questi gli introversi sono dei maestri: la loro necessità di stare con se stessi e di fare introspezione diventa un vantaggio perché gli aiuta a essere meno dipendenti dalle norme stabilite e più capaci di vedere e sentire cose nuove.
Infine, gli introversi hanno grandi capacità di ascolto. Una delle fasi più importanti del processo creativo è proprio quella della preparazione, dove si raccolgono dati, ci si mette ad ascoltare quello che il mondo intorno a noi ha da dirci, per poi lasciare decantare il tutto e permettere alle idee e alle illuminazioni di venire alla luce.
Gli introversi hanno il potere di immaginare e di prendere ciò che vedono, metterlo in ordine e renderlo reale. Ma le cose non sempre vanno per il verso giusto e gli introversi, come tutte le persone creative, devono affrontare ostacoli nel loro processo creativo. A volte queste sfide possono sembrare soffocanti per un introverso e lo fanno dubitare dei suoi talenti naturali. Magari è capitato anche a te. Ecco quindi qualche suggerimento per aumentare la tua creatività usando i vantaggi della tua natura introversa e minimizzando gli ostacoli.
Aumenta la tua creatività se sei un introverso
- Rispetta e fai rispettare anche agli altri la tua esigenza di passare del tempo da solo – la solitudine è il modo in cui otteniamo la nostra energia: è più facile per noi pensare, sognare e creare nel nostro mondo interiore, perciò dobbiamo assicurarci di avere tempo per noi stessi, senza essere disturbati. Interagire con le altre persone ci fa entrare in modalità multitasking, e distoglie la nostra attenzione dal progetto su cui stiamo lavorando, impedendoci di entrare in uno stato di lavoro profondo. Non avere paura di rifiutare inviti e offerte se mettono a rischio il tempo che hai bisogno di dedicare al lavoro creativo in solitudine. Definisci in agenda quanto ti occorre per occuparti dei tuoi progetti e declina qualsiasi impegno che entra in conflitto con la tua esigenza di solitudine. Comunica le tue necessità agli altri in modo chiaro, così che non si sentano rifiutati ma che al contrario ti aiutino a mantenere il tuo impegno con te stesso.
- Usa il tuo tempo nel modo migliore – magari ti è capitato di avere una grande idee e di non vedere l’ora di lavorarci; poi quando ne hai avuto il tempo ti sei sentito come svuotato, senza energia creativa. Questo succede perché in realtà ci sono due tipologie di solitudine: quella che serve per ricaricarci e quella che serve per lavorare in modo creativo. La prima ci riempie di energia, la seconda la esaurisce. Quindi se cerchi di concentrarti su un progetto quando hai le batterie scariche è assolutamente normale che tu ti senta spento e privo di qualsiasi slancio creativo. Saper gestire il tuo tempo è importante: inizia creando delle aspettative chiare su quanto lavoro vuoi fare. A volte funziona molto di più darsi obbiettivi del tipo “scriverò 5 pagine” rispetto a “scriverò dalle 9.00 alle 12.00”. Se in quel momento sei scarico potresti sprecare tutte quelle ore senza arrivare da nessuna parte. Mentre puntare a qualcosa di molto specifico come le 5 pagine ti permette di raggiungere l’obiettivo e poi di usare il resto del tempo per riposarti.
- Evita situazioni sociali drenanti o scomode ma non diventare un eremita – Anche se per gli introversi i cosiddetti “small talks” sono il male, non è salutare rinchiudersi completamente nella propria solitudine. È necessario trovare un compromesso, perché fuori dalla nostra testa possiamo trovare un sacco di ispirazione. Ogni volta che esci di casa puoi entrare in contatto con milioni di storie, di vissuti, di colori, di suoni, che possono alimentare la tua creatività. Vuoi un trucco per uscire senza farti esaurire dalla socialità? Porta sempre con te un quaderno. Se vai in un bar a scrivere sul tuo taccuino sembrerai abbastanza occupato perché gli altri non vengano a disturbarti, ma allo stesso tempo potrai guardarti in giro e intercettare tutto quello che succede e che può esserti di ispirazione!