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      I pro e i contro del Journaling

      I pro e i contro del journaling

      I pro e i contro del Journaling

      Mi pare evidente: sono un’accanita fan del journaling. Lo pratico da tantissimo tempo e grazie alla scrittura di vari tipi di journal riesco a ottenere risultati differenti: pianifico le mie giornate, tengo sotto controllo lo stress, utilizzo il memory keeping per ricordarmi chi sono e aumentare la mia autostima, e così via…

      Ma in questi anni non ho solo praticato il journaling quotidianamente: ho anche studiato tantissimo, per capire come utilizzarlo al meglio anche nel mio business, per aiutare altre persone a raggiungere il benessere (mentale, fisico, economico ecc…).

      Oggi però non voglio parlarti per l’ennesima volta dei benefici di questa pratica: voglio farti riflettere sui pro e i contro del journaling, e su come evitare quest’ultimi.

      I pro e i contro del Journaling

      Ci sono moltissime evidenze che attestano la validità del journaling, ma anche se tenere un diario dei tuoi pensieri e delle tue esperienze in linea generale ti aiuta, ci sono casi in cui farlo potrebbe non essere la scelta migliore.

      Il journaling ti aiuta a:

      • valutare meglio i tuoi pensieri, le tue emozioni e i tuoi comportamenti
      • trovare soluzioni nuove ai tuoi problemi
      • tenerti motivato
      • ricordarti quali sono i tuoi valori e supportarti nel seguirli
      • convertire le energie negative in energie positive (come la creatività)
      • ridurre le tue reazioni emotive
      • aumentare la tua tolleranza nei confronti delle situazioni spiacevoli
      • vedere le cose nella giusta prospettiva
      • pianificare le azioni da fare per raggiungere i tuoi obiettivi

      Ma può anche avere effetti negativi se:

      • ti fa vivere troppo nella tua testa e rimuginare eccessivamente
      • ti trasforma in un osservatore passivo della tua vita
      • ti rende ossessionato da te stesso
      • diventa un modo per biasimarti invece che aiutarti a trovare soluzioni
      • ti fa concentrare solo sulle cose negative che ti sono accadute nella vita
      • non ti permette di goderti pienamente la tua vita “reale” e di concentrarti solo su quella raccontata (ti è mai capitato di voler documentare un episodio – con una foto o con una breve frase – e di perderti l’esperienza in sé perché eri occupato a fotografarla o a descriverla a parole?)
      • ti fa venire l’ansia da prestazione

      Quindi sì, fare journaling può avere risvolti negativi, ma puoi evitare queste conseguenze imparando a riconoscere i “pericoli” e adeguando la tua pratica quotidiana alle tue necessità. Come qualsiasi altra abitudine, se tenere un diario diventa qualcosa di compulsivo, devi correre ai ripari perché potrebbe impedirti di vivere nel qui e ora e di godere della tua vita.

      Ma il journaling può farti male solo se tu glielo permetti e se usi questo strumento nel modo sbagliato.

      Come puoi evitare i risvolti negativi del journaling?

      Puoi evitare i risolvi negativi del journaling provando un approccio differente al tuo modo di tenere un diario. Ecco i miei consigli per te.

      1. Anche se il journaling dà i risultati migliori se praticato con costanza, non punirti se salti uno o più giorni; basta riprendere, senza colpevolizzarti troppo. E magari capire perché ti sei tenuto alla larga dal tuo diario per poco o tanto tempo.
      2. Quando scrivi sul tuo journal i tuoi problemi o dei pensieri negativi, prova ad analizzarli e a guardarli in maniera oggettiva. Domandati che cosa significano davvero questi pensieri, emozioni o comportamenti. Avresti pensato, provato o fatto le stesse cose se ti sentissi completamente a tuo agio e in equilibrio?
      3. Se per diversi giorni ti ritrovi a scrivere sul tuo diario sempre le stesse cose (negative) o se noti che ti concentri solo su un aspetto della tua vita, trascurando completamente gli altri, prova a scrivere affidandoti a dei prompt di journaling: ti aiuteranno a “cambiare argomento” e a indagare altri aspetti che in questo momento non consideri perché sei troppo concentrato su qualche pensiero fisso che potrebbe non essere salutare per te.
      4. Se ti capita di rilegge i tuoi diari e di trovare solo la descrizione di cose negative, prova a esercitarti a scrivere che cosa hai imparato di positivo da quegli episodi e come la tua vita è cambiata in meglio.
      5. Rendi la pratica del journaling un appuntamento piacevole: non farlo in maniera distratta, ma approccialo come un vero e proprio rituale di benessere. Scegli un quaderno e una penna che ti piacciono, e un momento della giornata in cui puoi davvero concentrarti sulla scrittura senza distrazioni e senza rubare tempo ad altre priorità. Tenere un diario deve essere piacevole, non l’ennesima costrizioni a cui ti sottoponi.
      6. Non fare paragoni. Se sei appassionato di journaling magari ti è capitato di leggere online articoli che ne parlano o di cercare esercizi da fare (magari anche sul mio blog). Internet ci offre un patrimonio pressoché inesauribile di stimoli, ma dobbiamo utilizzarli nel modo giusto. Non guardare quello che fanno gli altri per sminuire quello che fai tu. Ad esempio, puoi tenere un Bullet Journal e ottenere grandi vantaggi anche se non sai disegnare e la tua calligrafia non è il massimo. Non concentrarti su quanto sono bravi quelli che decorano in modo pazzesco il loro Bujo, ma pensa ai risvolti positivi che ha per te l’utilizzo di questo sistema, anche se fatto in modo “basico”.

      Il journaling mi ha mai procurato sofferenza?

      Pratico journaling ormai da tantissimi anni, e devo dire che i lati positivi di questa pratica superano di gran lunga quelli negativi. Solo in alcune situazioni ho avvertito degli svantaggi nel fare journaling, ma sono corsa immediatamente ai ripari e ho ripreso la mia pratica ottenendo risultati molto positivi. Mi è capitato di soffrire di ansia da prestazione, ma grazie alla costanza e all’allenamento ho imparato a gestirla e a sospendere ogni giudizio rispetto a quello che scrivo sul mio diario e a come lo scrivo.

      Proprio lo scrivere quotidianamente mi ha resa più sensibile alle “trappole” in cui rischio di cascare facendo journaling. Perciò appena appena ho il sentore di rischiare di pensare troppo o di entrare in un loop negativo, mi rimetto subito in carreggiata.

      Infine, qualche anno fa, dopo un evento particolarmente negativo, ho smesso completamente di scrivere. E l’ho fatto perché non sopportavo l’idea di riprendere il mio quaderno e continuare come se niente fosse accaduto. Ero convinta che avrei dovuto parlare di questa esperienza per “liberarmene”. Del resto era il metodo che avevo sempre utilizzato fino a quel momento per superare il dolore. Ma evidentemente non ero ancora pronta a farlo. E ogni sera guardavo il mio diario con sofferenza, divisa tra la voglia di scrivere e il desiderio di ignorare completamente i miei sentimenti perché mi facevano troppo male. Ero in un loop che mi faceva costantemente sentire a disagio, perché mi tenevo volontariamente lontana da qualcosa che amavo, per paura di quello che avrebbe potuto scatenare. Alla fine ho preso una decisione: ho chiuso il mio diario nell’armadio dove li conservo tutti, e ne ho cominciato uno nuovo, anche se quello aveva ancora molte pagine bianche da riempire. In quel momento è stata la scelta migliore per me, perché in questo modo ho ripreso a scrivere, e la scrittura mi ha aiutata piano piano a venire a patti con i miei sentimenti e con le emozioni negative che avevo così paura di affrontare.

      A volte non serve a nulla affrontare le questioni di petto. Fare journaling deve darti piacere, non essere una punizione. E ci sono così tanti modi per farlo che potrai sempre trovare quello più adatto a te, in qualsiasi momento della tua vita. Se sei curioso sul mio sito trovi tantissimi articoli che ti parlano proprio dei diversi tipi di journal che puoi sperimentare, e su FB ho anche un Gruppo dove parlo proprio di questo strumento, a cui puoi iscriverti.

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