
Creatività e Intelligenza Emotiva
Qual è il rapporto tra Creatività e Intelligenza Emotiva? E come è possibile che una influenzi l’altra, contribuendo a farla crescere?
Nel mio post di oggi ti parlo proprio di questo, partendo da un episodio che sono certa ti è capitato almeno una volta nella vita. Stai facendo attività fisica, magari stai correndo al parco, oppure sei sotto la doccia. La tua mente è vuota, o almeno così sembra, perché all’improvviso ti salta in mente la soluzione a un problema sul quale ti stavi arrovellando da settimane.
Quel momento, in cui un’idea risolutiva compare improvvisamente nella tua testa, è solo la fine di un processo, e questo passaggio avviene perché – spiega Daniel Goleman – hai stabilito un contatto con il tuo spirito creativo. A questo argomento lo psicologo e scrittore statunitense, considerato uno dei “padri” dell’Intelligenza Emotiva, ha dedicato l’omonimo libro (“Lo spirito creativo” pubblicato nel 1999) nel quale spiega che non è un’intuizione occasionale, ma qualcosa che quando è all’opera anima tutto il nostro modo di essere, e permea la nostra intera vita del desiderio di innovare, di esplorare nuovi percorsi, di realizzare sogni.
Creatività, pensiero ed emozioni
La creatività, dice Goleman, è alla portata di chiunque si senta spinto a provare a migliorare le cose, di chiunque voglia esplorare nuove possibilità, lasciandosi alle spalle una situazione migliore, anche solo di poco, rispetto a quella che aveva trovato.
La creatività è una competenza fondamentale, che rappresenta la massima espressione dell’intelligenza della persona. Viene definita come l’atto di trasformare in realtà nuove idee, ed è caratterizzata dalla capacità di percepire il mondo in modi nuovi, di trovare pattern nascosti, di trovare connessioni tra cose e fenomeni che non sembrano in alcun modo correlati e di generare così nuove soluzioni.
La buona notizia è che tutti siamo creativi. Ma dobbiamo sviluppare lo spirito creativo se vogliamo vedere risultati concreti nella nostra vita in termini di capacità di trovare soluzioni innovative e originali ai nostri problemi (o ai problemi del mondo).
La creazione di idee avviene in diversi modi: uno di questi è sicuramente il cosiddetto brainstorming, durante il quale una o più persone valuta un problema e cerca di generare il maggior numero possibile di soluzioni per arrivare a definire la migliore. Molte ricerche hanno dimostrato che esiste una correlazione tra la quantità e la qualità delle idee che vengono prodotte durante un brainstorming. In realtà uno studio apparso su Psychology Today ha messo in discussione questa teoria, dimostrando attraverso una ricerca condotta su alcuni studenti universitari e delle superiori che il consiglio comune di concentrare le sessioni di brainstorming sul numero e non sulla qualità delle idee non funziona per tutti.
Quando si insegnano tecniche e strumenti per stimolare la generazione di idee creative di successo si enfatizza spesso la quantità, ma questo studio dimostra che ci sono altri modi per migliorare e insegnare la creatività. In particolare puntualizza il fatto che la creatività non è solo pensiero, ma è anche piena di emozioni. L’ispirazione ci rende euforici, gli ostacoli alla realizzazione di un’idea ci posso far sentire frustrati, mentre quando presentiamo il nostro lavoro al mondo sentiamo un misto di apprensione ed eccitazione.
Abilità creative e emozioni
Uno strudio dello Yale Center for Emotional Intelligence pubblicato su Empirical Studies in the Arts, ha mostrato che i bambini imparano con successo le abilità creative in programmi che si concentrano sulle emozioni e sulle abilità di intelligenza emotiva.
In particolare lo studio ha utilizzato la creazione di opere d’arte come strumento per insegnare sia le abilità di intelligenza emotiva che la creatività. Ai bambini coinvolti nella ricerca è stato chiesto, invece di tuffarsi immediatamente nella creazione artistica, di giocare con i materiali – sentire la loro consistenza, provarli, sistemarli e riorganizzarli. I bambini sono stati incoraggiati a usare ricordi carichi di emozioni per esplorare le loro idee di sviluppo della loro opera. Ad esempio, è stato chiesto loro: come si sente la rabbia? Quali colori o texture potrebbero essere associati alla rabbia? Le discussioni conclusive alla fine di ogni sessione si sono concentrate su come l’intelligenza emotiva e le abilità creative potrebbero essere applicate nella vita quotidiana, sia per pensare ad un regalo di compleanno creativo per un amico o per scrivere un saggio per la classe.
Alla fine, per testare ciò che i bambini avevano imparato, sono stati svolti alcuni test di generazione di idee creative e di ricerca di soluzioni a problemi dati, che hanno evidenziato come, dopo la formazione, i bambini sono stati in grado di riformulare problemi quotidiani generando più idee e più soluzioni originali proponendo anche usi insoliti per oggetti di uso quotidiano.
I bambini sono stati testati di nuovo dopo due mesi, e quelli che non avevano continuato a praticare le abilità creative a scuola o in attività extra-scolastiche, sembravano aver dimenticato quello che avevano imparato. A dimostrazione che la creatività è un muscolo, e che ha bisogno di essere esercitata per essere conservata e crescere.
Lo sviluppo delle competenze di intelligenza emotiva accresce le capacità creative anche negli adulti. I grandi innovatori sono coloro che hanno saputo utilizzare le loro emozioni per identificare problemi da risolvere. Pensa ad esempio a Tristan Walker: era frustrato dalla mancanza di prodotti per la rasatura per coloro che avevno peli grossi o ricci. Ed è stata proprio la frustrazione che provava ogni giorno nello svegliarsi con i peli nel rasoio che lo ha ispirato a creare una linea di prodotti di bellezza che risolvesse in modo creativo il problema trascurato dall’industria dell’epoca.
La creatività nasce dalla passione
La creatività ha, tra i suoi ingredienti fondamentali, la passione. In psicologia è definita come Motivazione Intrinseca: l’esigenza impellente di fare qualcosa per il semplice piacere di farla e non per ricavarne un premio o un compenso. Non ha caso Trovare la Motivazione Intrinseca è una delle competenze di Intelligenza Emotiva da sviluppare per far crescere il nostro quoziente emotivo.
Tutto ciò che facciamo motivati dal puro godimento di ciò che stiamo facendo ci aiuta a trovare soluzioni nuove e migliori ai problemi di tutti i giorni. E questo non si applica solo alle attività “artistiche” ma può avvenire anche sul lavoro, anche per attività che noi non consideriamo “creative” ma che in realtà possono esserle, se alla base c’è passione.
La creatività, infatti, scaturisce da un’affinità con qualche cosa: è come innamorarsi. E da questo deriva la costanza, altro elemento fondamentale per coltivare la creatività. Chi è appassionatamente coinvolto in ciò che fa non rinuncia facilmente. Quando arriva la fase della frustrazione, insiste.
Pensaci: le migliori invenzioni, prodotti, musica, servizi nascono da un’emozione. Da qualcuno che è stato in grado di abbracciare le proprie emozioni e crearne qualcosa.
Le emozioni sono dotate di una forza dirompente: se adeguatamente gestite possono regalarci una marcia in più aiutandoci a comunicare efficacemente, a saperci auto-motivare, a reagire meglio agli stimoli provenienti dall’ambiente. La competenza emotiva ci aiuta ad affrontare positivamente la complessità del mondo in cui abitiamo e ci porta verso l’azione.
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Se questo tema ti interessa contattami: sono certificata come Assessor Six Seconds per l’Intelligenza Emotiva e quindi abilitata a somministrare una serie di assessment utili a definire i tuoi obiettivi e ad allenare le competenze più utili a raggiungerli. Scrivimi per fissare un incontro zero, gratuito e non vincolante, durante il quale posso spiegarti come funzionano gli assessment, identificare quello più giusto per le tue esigenze e proporti un percorso di coaching insieme.