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      Come trasformare un sogno in un progetto

      Come trasformare un sogno in un progetto

      Proprio in questi giorni sto muovendo i primi passi per realizzare un progetto a cui tengo molto.

      Questo progetto è stato per tanto tempo un sogno. Probabilmente anche per troppo tempo. Ci ho pensato tante volte. Ma non ho mai avuto il coraggio di realizzarlo. Oggi è un po’ diverso da come lo avevo sognato all’inizio, ma in fondo è sempre quel sogno che ho tenuto chiuso in un cassetto. E che ora ho tirato fuori.

      I motivi per cui l’ho tenuto nascosto sono tanti e non è importante parlarne in questo post, perché lo scopo di questo post è un altro. E cioè capire come trasformare un sogno in un progetto. Mentre in questi giorni muovevo i primi passi per realizzare il mio sogno e trasformarlo in un progetto, mi sono venuti in mente alcuni esercizi che ho studiato durante il Master in Coaching: Ho provato a rifarli pensando al mio sogno, ed ecco cosa è venuto fuori.

      Quando un sogno si può trasformare in un progetto?

      La prima cosa che bisogna chiarire è che non tutti i sogni possono trasformarsi in progetti. A volte capita che rimangano chiusi in un cassetto semplicemente perché lì devono stare. Non siamo obbligati a realizzarli, soprattutto se ci rendiamo conto che non vogliamo farlo. E intendo quando davvero capiamo che non ci interessano, e non quando rinunciamo ad essi solo per paura o perché non ci reputiamo abbastanza bravi per farlo.

      Esistono sogni bellissimi, ma accecanti, perché non riusciamo a vederli nella loro interezza. E poi ci sono i sogni che possono diventare progetti. Di solito sono quelli che ci attirano ancora, anche dopo che abbiamo osservato tutte le implicazioni negative. Il mio sogno è ambizioso ma riesco a vederlo chiaramente. È grosso, grossissimo, ma lo riesco a vedere dall’inizio alla fine. E ho esattamente in mente come lo svilupperò (da qui al 2020!).

      • Il tuo sogno ti emoziona?
      • Non vedi l’ora di realizzarlo?
      • È grande, ambizioso, ma lo “vedi” chiaramente?

      Se hai un sogno e vuoi capire se può diventare un progetto, puoi iniziare a rispondere a queste domande, e poi fai questo esercizio. Descrivi il tuo sogno: prendi un quaderno e scrivi una decina di righe per raccontare di cosa si tratta. Fatto? Ora ricomincia a scrivere, ma questa volta la versione lunga del tuo sogno, con più dettagli possibili. Solitamente se un sogno ha le carte in regola per diventare un progetto, questa seconda descrizione è ricchissima, piena di dettagli e lunghissima (forse farai anche fatica a smettere di scrivere!).

      Un bagno di realtà: i sogni non son tutte rose e fiori

      Il secondo passaggio per verificare se un sogno può diventare un progetto, è quello che ha a che fare con l’adesione. Quanto sono disposto a “sacrificarmi” per realizzare la mia idea? Quando iniziamo a prendere seriamente i nostri sogni, iniziano a emergere dettagli su ciò che dovremo fare per realizzarli, e a volte non è tutto rose e fiori. A volte (anzi, direi quasi sempre) saltano fuori delle cose che sarà necessario fare per realizzare i nostri sogni, ma che non abbiamo voglia di fare. Se una volta fatto questo elenco di cose da fare, ti rendi conto che ci sono anche cose che non ti piacciono ma il tuo entusiasmo è sempre alle stelle, bene: sei a cavallo. Se ti piace tutto quello che c’è nell’elenco, meglio ancora. Io mi sono scritta tutte le cose che dovrò fare e sono pronta ad affrontarle una ad una. Quelle che non sono “nelle mie corde” o quelle per cui non ho le competenze, verranno realizzate da qualcun altro (che ho già identificato).

      Hai tutto quel che serve per realizzare il tuo sogno?

      Ed eccoci al momento della verità (un altro). Ora che hai chiaro il tuo sogno… Ora che hai capito tutto quello che devi fare… Ora che le cose noiose e pesanti non ti hanno fatto vacillare… Hai tutto quello che ti serve per realizzare il tuo sogno? E non parlo solo di soldi. Anche se probabilmente è la prima cosa che ti è passata per la mente…

      Le risorse di cui hai bisogno per realizzare il tuo sogno, trasformandolo in un vero progetto, sono tante. La prima è l’adesione, e ha a che fare con quello di cui abbiamo parlato prima.

      • ADESIONE: sei pronto a fare anche cose che non ti piacciono pur di realizzare il tuo sogno? Sei disposto a fare fatica?

      E poi, per trasformare un sogno in un progetto avrai bisogno di:

      • SOLDI: hai già pensato a quanti te ne serviranno per realizzare il tuo sogno/progetto?
      • TEMPO: ne hai a sufficienza per occuparti del tuo sogno/progetto? E se non ne hai, che cosa farai per trovarlo?
      • ALLEATI: chi può aiutarti a realizzare il tuo sogno/progetto?
      • COMPETENZE: hai tutte le carte in regola per realizzare il tuo sogno/progetto? Devi studiare qualcosa? Devi acquisire una nuova competenza?

      Io mi trovo in una fase in cui:

      • l’ADESIONE è altissima;
      • sono praticamente certa di avere i SOLDI che mi occorrono; ma sto anche verificando, preventivi alla mano, che tutto sia come me lo sono immaginato; e se i soldi che voglio investire non saranno sufficienti, ho pronto un piano B;
      • mi sto organizzando per avere tutto il TEMPO necessario per realizzare il mio sogno/progetto, e soprattutto sto pianificando le cose da fare per centrare l’obiettivo di lanciarlo dopo le vacanze (tengo le dita incrociate, vuoi tenerle anche tu per me?);
      • ho iniziato a mettere insieme una squadra di ALLEATI che è formata da persone che mi aiuteranno a realizzare il mio sogno/progetto in modi differenti; prima di tutto ho dei sostenitori: persone a cui racconto il mio sogno/progetto e che mi dicono che è una figata pazzesca; poi ho dei fornitori: persone che mi aiuteranno praticamente a realizzarlo (e che io pagherò per farlo); e infine ho degli advisor: persone che – a titolo gratuito – mi danno consigli per realizzare il mio sogno/progetto, e a cui mi affido perché hanno esperienza o perché possono mettermi in contatto con altre persone che possono aiutarmi;
      • ho verificato le mie COMPETENZE e ne ho a sufficienza per arrivare fino a un certo punto (ma un punto importantissimo); per il resto che non sono in grado di fare ho individuato chi potrà darmi una mano con le sue competenze.

      Come ho trasformato il mio sogno in un progetto

      1. Ho iniziato a raccontarlo. Ad alcuni amici, conoscenti e anche a potenziali collaboratori o alleati. Fino a che lo tenevo chiuso nella mia testa non avevo una percezione completa di quanto era grande il sogno e di come lo avrei fatto diventare un progetto. Non ero neanche sicura che sarebbe diventato qualcosa di reale. Poi ho deciso di provare a raccontarlo, e improvvisamente ha preso forma davanti a me.
      2. Ho iniziato a definire i dettagli. Ho scritto i miei appunti su un quaderno. Tutti i miei progetti diventano reali passando per la carta. Perché su carta li posso vedere con più chiarezza e posso andare sempre più in profondità.
      3. Ho fatto la prima telefonata. Ho preso un appuntamento con una persona che mi aiuterà a realizzare il mio sogno. Ho chiesto un preventivo e poi ho preso un secondo appuntamento con un altro potenziale fornitore. Ora che la macchina è in moto è più facile andare avanti. L’importante è fare il primo passo. Che sia una telefonata, una mail, un’azione qualunque. L’importante è farla.
      4. Ho iniziato a pianificare. Anche in questo caso mi sono affidata a carta e penna, e ho cominciato a definire le tempistiche e le cose da fare. Sto costruendo il percorso che, se tutto va come spero, mi porterà a presentare il mio progetto dopo l’estate. Me la sto facendo sotto? Certo! Siamo già a metà maggio e ho una marea di cose da fare. Ma sono super eccitata e non vedo l’ora di vedere come andranno avanti le cose.

      Ps. settimana scorsa ho parlato dell’importante di FARE, invece che stare lì a guardare i cantieri come fanno i pensionati (gli umarell). Dopo aver scritto il mio post, la scorsa settimana, ho comprato l’Umarell di Superstuff. Così adesso ce l’ho sulla scrivania, per ricordarmi che se voglio trasformare i miei sogni in progetti, devo smetterla di guardare il cantiere, e iniziare a darmi da fare per costruire qualcosa.

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