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      12 Journals Project: il Travel Journal

      12 Journals Project: il Travel Journal

      Finalmente agosto è alle porte, e questo significa che stiamo per sperimentare un nuovo tipo di journaling per il #12journalsproject.

      Dico “finalmente” perché non vedevo l’ora. Sicuramente il Travel Journal è uno dei miei tipi di journaling preferiti. Perché si basa su una delle cose che amo di più al mondo: viaggiare.

      Negli ultimi anni ho preso l’abitudine di portarlo con me ad ogni viaggio, e di decorarlo on the road. Basta davvero poco, non è che mi porto dietro una valigia solo per quello! Ma mi sembra un ottimo modo per raccontare i miei viaggi, e per praticare il journaling anche quando sono via.

      Anche in questo caso il materiale che vi serve è pochissimo: basta un quaderno! Poi tutto quello che troverete durante i vostri viaggi (scontrini, biglietti d’ingresso, brochure di musei, anche la sabbia del mare!). In questo senso il Travel Journal è molto simile allo Smash Book, perché potete scriverci, ma potete anche appiccicare tutto quello che vi sembra utile per documentare il vostro viaggio e raccontare la vostra vacanza.

      Pronti?

      Come fare un Travel Journal

      Come dicevo, ho preso l’abitudine di portarmi in vacanza il mio Travel Journal e di farlo “in diretta”. E’ un modo interessante di tenere traccia dei propri viaggi, mettendo su carta le proprie impressioni “a caldo”, quando ancora siamo immersi nell’atmosfera vacanziera.

      In alternativa (e a volte ho fatto così) potete raccogliere materiali e qualche appunto di viaggio mentre siete in vacanza, e poi compilare il vostro journal una volta tornati a casa.

      TRAVEL JOURNAL FAI DA TE

      Io ho fatto così per un breve viaggio a Istanbul, a fine 2014. Ho raccolto come il mio solito brochure, tessere d’ingresso a musei e attrazioni principali, scontrini, biglietti da visita di negozi ecc… Durante il viaggio ho fatto come di consueto tantissime foto, e ho tenuto un diario “classico”. Ogni sera, in camera, mi appuntavo cosa avevo fatto durante il giorno, i posti che avevo visitato, cosa avevo mangiato e le mie impressioni e riflessioni. Al termine della vacanza sono tornata a casa, ho messo insieme tutto quello che avevo raccolto – materiali e pensieri – e ho “costruito” il mio Travel Journal. In questo caso penso che il vantaggio principale sia quello di rivivere le emozioni del viaggio realizzando il proprio journal una volta tornati a casa, magari anche a distanza di settimane. Il rischio forse è quello di dimenticarsi qualcosa, ma non importa. Forse non era così importante…

      Se invece non volete perdere nessun dettaglio della vostra vacanza, vi consiglio di farlo “on the road”, come farò io tra pochi giorni. Ormai ho già testato il materiale che mi occorre. E quest’anno porterò con me:

      – il mio Travel Journal; prediligo il Travel Journal per antonomasia, il Midori Traveler’s notebook. Nel lontano 2016, quando ancora non si trovava in Italia o su siti “occidentali”, ho stalkerato una collega che aveva un amico in Giappone per convincerlo a mandarmelo. La proverbiale gentilezza dei giapponesi mi ha permesso di averlo tra le mie mani in tempi abbastanza veloci (anche se l’acquisto sul sito giapponese, quando ancora google translate non era integrato e il sito della Traveler’s Company era in ideogrammi, è stato abbastanza difficoltoso; ma chi la dura la vince, e io sono veramente in fissa con la cartoleria, quindi…). Mi piace perché ha una copertina in pelle e un sistema interno di elastici che ti permette di portarti dietro uno o più quaderni, oltre ad alcune taschine per riporre abbellimenti, adesivi o altro con cui decorare il proprio Travel Journal. Non occupa spazio in valigia e nemmeno in borsa.

      – qualche adesivo e washi tape; faccio una selezione prima di partire, e mi porto dietro solo lo stretto necessario. Tanto poi in viaggio trovo sempre qualcosa da comprare oppure qualche decorazione alternativa (tovagliette di carta dei ristoranti, cartoline ecc…).

      – un astuccio con qualche penna colorata e le mie forbicine portatili.

      – quest’anno inoltre porterò con me la mia stampate portatile HP Sprocket; si collega in bluetooth con il mio cellulare e stampa piccole fotografie su carta adesiva, pronte per essere incollate sul journal. Due anni fa mi ero portata dietro la mia macchina fotografica istantanea Instax della Fuji, ma alla fine penso sia più comodo fare le foto sul proprio cellulare e poi stampare quelle che servono. ATTENZIONE: non è necessario portarsi dietro una stampantina o una macchina fotografica istantanea. Nel vostro journal potete incollare le foto anche una volta tornati a casa; due anni fa ho adottato una “tecnica mista”: in viaggio ho incollato direttamente le foto che facevo con la mia istantanea, mentre quelle che avevo fatto col cellulare e mi piacevano le ho inserite una volta tornata a casa. Mi è bastato lasciare dello spazio libero.

      Tutto questo materiale ci sta in una semplice pochette (più piccola di un beauty case) e mi permette di tenere traccia di tutto quello che faccio in vacanza e che ritengo degno di nota. Prima di partire ho già decorato alcune pagine. Puoi farlo anche tu, così in realtà il “lavoro” da fare in viaggio sarà molto poco.

      COLLAGE TRAVEL ON THE ROAD

      Perché fare un Travel Journal

      Il diario di viaggio è uno strumento utilissimo per diversi aspetti.

      1. Ti aiuta a ricordare – ti sarà sicuramente capitato di scattare miliardi di foto in vacanza e poi magari di tornare a casa e non ricordare dove le hai scattate di preciso. Ma il diario di viaggio non serve solo ad arrivare dove la memoria non arriva… Racchiude un vero e proprio patrimonio di pensieri, riflessioni, emozioni, a cui possiamo accedere ogni volta che vogliamo, anche quando non siamo più in viaggio. Rileggere le pagine del proprio Travel Journal permette di rivivere la vacanza anche più lontana e sbiadita nella nostra memoria, riportando a galla le sensazioni piacevoli che abbiamo provato all’epoca. Un vero toccasana nelle giornate tristi o nei momenti di crisi!

      2. Ti aiuta a gestire le emozioni – come dicevo al primo punto, il Travel Journal ci permette di rivivere le emozioni provate in viaggio. A volte però quando siamo in vacanza non riusciamo a gestire al meglio tutto quello che proviamo. Il viaggio risveglia i nostri sensi, ci rende più ricettivi, ci dona ottimismo. A me succede sempre così: quando sono in vacanza faccio il pieno di energia e di idee, e finisce che non vedo l’ora di tornare a casa per metterle in pratica. Tenere un Travel Journal può aiutare a dare un senso a tutte queste idee e alla voglia di fare che ci assale, e poi ci permette di non perdere nulla. In modo da rientrare e di sfruttare al meglio l’energia accumulata. Interrompere le esperienze che si vivono in viaggio per scrivere il proprio diario serve a prendere fiato, a raccontare quello che stiamo vivendo per comprenderlo ancora meglio.

      3. Ti aiuta a conoscerti meglio – ogni diario ci permette di conoscere qualcosa in più su noi stessi, ma probabilmente quello di viaggio ancora di più. In viaggio riusciamo ad affrontare tutte le difficoltà, scopriamo di avere risorse che non immaginavamo, facciamo scoperte e siamo costantemente in ascolto di noi stessi perché i nostri sensi sono sempre stimolati. Stare in ascolto di cosa ci succede e vedere cosa siamo in grado di fare e quali problemi possiamo risolvere, ci aiuta a capire meglio chi siamo e quali potenzialità abbiamo. In viaggio è come se il nostro cervello funzionasse al 100%, perché ogni esperienza lo stimola completamente (sia la parte razionale che quella emotiva). Approfittiamone.

      4. Ti permette di segnare informazioni utili da utilizzare in futuro – il diario di viaggio è anche una grande raccolta di informazioni su ciò che vediamo e sui posti che visitiamo. Prenderne nota ci aiuta a raccontare il viaggio agli amici, a consigliare chi farà lo stesso viaggio dopo di noi, oppure a ritrovare il nome di quel ristorantino nascosto tra mille viuzze intricate e a tornarci anche a distanza di anni.

      5. Ti permette di allenare la tua scrittura – quando parlo di storytelling molte volte mi sento chiedere consigli di scrittura. Ecco, tenere un diario di viaggio è sicuramente uno dei modi migliori per fare pratica. Paul Theroux ha detto “Quando le persone mi chiedono cosa devono fare per diventare scrittori, non parlo mai di libri. Preferisco suggerire che devono partire”. Il viaggio, anche per poco, ci può trasformare in scrittori. Approfittatene per praticare e fare esercizio di scrittura.

      E se questi motivi non vi bastano per convincere a tenere un Travel Journal, ne trovate altri in questo articolo (in inglese).

      Un ultimo suggerimento prima di partire

      Se non hai voglia di portarti dietro il tuo diario in vacanza, ma non vuoi perdere l’occasione di documentarla, ti consiglio un altro modo per farlo.

      Scriviti delle cartoline.

      Sì, hai capito bene. Una volta in viaggio scegli delle cartoline e mandale a te stesso. Puoi scriverne una al giorno se vuoi. Una volta tornato a casa potrai rileggere quello che ti sei scritto e ripensare ai bei momenti passati in viaggio.

      Scegliere la cartolina, pensare a cosa scrivere, appiccicare il francobollo e cercare una casella della posta o un ufficio postale per spedirla è un vero e proprio rituale che può rendere la vacanza ancora più interessante. Perché non provi a fare un tuffo nel passato e a riprendere questa buona abitudine? Scrivendo delle cartoline a te stesso avrai a disposizione un racconto di viaggio originale, fatto veramente “on the road” giorno per giorno. E vuoi mettere l’emozione di riceverle una volta tornato a casa?

      Se vi va potete come sempre unirvi al Gruppo FB del #12journalsproject.

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